Lundquist Csr Online Awards

Social media, un post su cinque delle grandi aziende è sulla sostenibilità

di Valentina Melis

2' di lettura

Iniziative per la sostenibilità in primo piano sul sito aziendale, uso dei social network per sensibilizzare un pubblico sempre più ampio su questi temi, racconto delle politiche di Csr tramite storie concrete, interviste e dati. Sono i punti di forza delle aziende che hanno guadagnato i primi posti della classifica nella settima edizione dei Lundquist Csr Online Awards. A guidare la top 100 delle società italiane ci sono quest’anno Snam, Eni e Tim.

La ricerca ha preso in considerazione 254 aziende europee. Quelle italiane sono 100 (80 quotate e 20 grandi imprese non quotate): lo scopo dell’indagine è stato quello di valutare l’utilizzo dei canali digitali (sito e social media) per informare e coinvolgere gli interlocutori sul piano della responsabilità sociale d’impresa.

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Dal campione iniziale sono state escluse le aziende che non pubblicano un bilancio di sostenibilità, considerato un requisito minimo. Le aziende rimaste in lizza sono state poi valutate sulla presentazione, nel sito (non sul bilancio), di informazioni sulla strategia, sulle politiche e sulle performance conseguite nel campo della sostenibilità.

Solo 42 imprese sono state, infine, valutate in base a sette indicatori, relativi non solo ai contenuti della comunicazione, ma anche alle sue modalità.

Dall’indagine emerge ancora un basso livello di trasparenza non finanziaria per le aziende italiane: considerando le maggiori 80 società quotate, il 36% non pubblica un bilancio con indicatori non finanziari, in linea con la precedente edizione della ricerca (erano il 37,6% nel 2014).

L’obbligo della trasparenza, sancito dal Dlgs 254/2017 in attuazione della direttiva 2014/95/Ue, non ha ancora stimolato un allineamento dell’Italia verso i livelli di trasparenza di altri Paesi europei.

Sembra tramontare l’era del “copia-e-incolla”, per cui le aziende si limitavano a riversare online stralci dei loro bilanci, e si va verso un ricorso più esteso ai social media. A trattare di sostenibilità è il 20,5% dei messaggi postati dalle aziende sui propri profili Twitter e Facebook: praticamente un post su cinque.

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